27 Nov Cavolo cappuccio rosso
Coltura erbacea alta 40-50 cm a ciclo biennale, possiede radice fittonante, poco profonda e fusto eretto che di solito non supera i 30 cm.
Le foglie, larghe ed embricate, si avvolgono a formare una testa molto dura e compatta che può essere sferica, conica, ovale e di varia pezzatura. Sono di colore rosso violaceo per la presenza di antociani. Esistono cultivar verdi di intensità variabile.
Il cavolo cappuccio fiorisce nella primavera del secondo anno di coltura, dopo un periodo di basse temperature (vernalizzazione).
Il cavolo cappuccio ha un buon contenuto di sostanza secca e di glucidi, un basso valore energetico, un equilibrato contenuto vitaminico (gruppo B e C) ed un discreto contenuto di calcio, fosforo e potassio.
Dopo un processo di trasformazione in cui interviene la fermentazione lattica, dal cavolo cappuccio si ottengono i crauti. Nei crauti aumentano le vitamine del gruppo B e la vitamina C; infatti in passato i crauti sono stati un’ottima terapia antiscorbuto in assenza di limoni. Non sono però consigliati ai sofferenti di ipertensione, in quanto contengono molto sale.
Dato il contenuto di sostanze amare nel passato è stato usato – essiccato – come surrogato del caffè.
Può essere consumato cotto o crudo in insalata, oppure in conserva opportunamente tagliato a strisce sottili e addizionato di sale, pepe ed aromi, per la produzione dei crauti.
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